mercoledì 21 maggio 2014

COME FARE CON I CAPRICCI?

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Il capriccio? espressione di un bisogno

I “capricci”, se pur inevitabili nella crescita di ogni bambino, sono  sicuramente fonte di stress e di frustrazione per i genitori che tanto si impegnano per dare un’educazione e  serenità ai loro piccoli. Vogliamo subito rassicurarvi: questo è una fase “normale” e oltretutto molto importante per lo sviluppo del bambino, che sta formando la propria personalità, percependosi come  un individuo separato dall’altro, con delle proprie idee, preferenze e un proprio carattere.
Cosa si può fare allora ? Pur essendo un passaggio evolutivo inevitabile va saputo gestire, affinchè il bambino si senta contenuto e indirizzato nella sua manifestazione di un disagio, spesso legato a aspetti che vanno al di là del semplice capriccio.
 É certo che il capriccio nasce all’interno di una relazione (spesso quella privilegiata con le figure di attaccamento) con l’intento di modificarla, di forzarla e di testarne i limiti. Alcune volte  il capriccio è uno strumento comunicativo attraverso cui il  bambino ci vuol far comprendere qualcosa, attraverso cui comunica un suo malessere, una richiesta di attenzioni, una difficoltà a separarsi da noi ecc. La prima cosa è dunque riuscire a capire se il  comportamento del bambino è legato ad una mancanza di regole e routine o se nasconde una difficoltà, un bisogno. È evidente che il modo di gestirla sarà differente.
 Assicuratevi innanzitutto che il bambino non sia stanco, che non stia poco bene di salute o che  non si trovi in un contesto poco adeguato alla sua età e ai suoi ritmi giornalieri. Mettetevi in discussione rispetto al vostro umore, se siete concentrati sul ritmo della giornata o sul bambino e le sue routine (indispensabili per contenerlo). Una volta escluse tutte queste varianti, possiamo ipotizzare che si tratti del famoso “capriccio”. Questo atteggiamento, che vi mette alla prova, è un’occasione per sperimentare la vostra autorevolezza e il vostro modo di gestire le regole.
Le regole dovrebbero essere poche, semplici, date in modo fermo, empatico e adeguate all’età del bambino.
Quando il bambino infrange le regole provate ad abbassarvi alla sua altezza e con tono fermo  spiegate con poche e semplici parole perchè questa cosa non va fatta . Non cercate mai un rapporto alla pari,  in quanto questo porterebbe solo ad aumentare il conflitto. Non vi aspettare che vostro figlio vi faciliti il compito, è normale che manifesti il suo disappunto.

Una volta chiarita la regola, se il bambino persevera nel suo atteggiamento, può essere  utile ignorarlo, evitando in questo modo di rinforzare il comportamento inadeguato. Attenzione però …. Niente indecisioni! Una volta che avete detto “No”, non fartelo diventare un “NI”…  e poi un “SI”! L’incoerenza genera confusione e  non aiuta il vostro piccolo a capire quali regole siano importanti da rispettare!
Dott.ssa Ornella Cavalluzzi, psicologa e psicoterapeuta
Dott.ssa Chiara Degli Esposti, psicologa e psicoterapeuta

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