giovedì 15 maggio 2014

come fare quando arriva un fratellino?

Quando arriva un fratellino.....










Arriva un fratellino o una sorellina in casa. E per quanto mamma e papà abbiano cercato in precedenza di preparare il bambino più grande al lieto evento, le cose alcune volte non vanno come si vorrebbe.
Molti genitori ci raccontano di sentirsi sopraffatti da tante emozioni: il dispiacere per il malessere che sembra mostrare il primogenito, la frustrazione e il senso di inadeguatezza di fronte ad alcuni episodi di gelosia, la preoccupazione e i sensi di colpa di non dare abbastanza né al più grande né al nuovo arrivato.

Ma cerchiamo di capire cosa accade ai vostri bambini…
La nascita di un secondo figlio è senza dubbio una situazione nuova, che stravolge l’intero sistema famigliare e il bambino più grande non trova più la sua giusta collocazione.
Tutti i bambini, chi più, chi meno sono gelosi quando arriva un fratello, in quanto si ritrovano a dover dividere con un intruso l’amore e le attenzioni dei genitori. Erroneamente si crede che la gelosia venga suscitata dal timore di perdere l’amore , generalmente ciò che genera la gelosia è invece la paura di perdere l’esclusività del rapporto amoroso. Così il bambino vuole che la mamma voglia bene solamente a lui, e non anche al fratello, non comprendendo che ciò non comporta perdere il suo amore.

Cosa fare allora? Prima di tutto accogliere e accettare la reazione del proprio bambino alla nuova situazione. Accoglierlo significa parlare con lui delle sue emozioni spesso contrastanti e aiutarlo ad esprimerle, avendo fiducia nella sua capacità di superare questa fase e nella vostra capacità di genitori di saperlo aiutare e sostenere. Spesso infatti ci troviamo a confrontarci con genitori molto spaventati dalla gelosia dei propri figli e pieni di sensi di colpa per la sofferenza “generata” dall’aver messo al mondo un fratellino. Alcuni ci raccontano di impegnarsi per fare in modo di non mettere mai il maggiore nelle condizioni di sentire la gelosia, addirittura arrivando a “trascurare” i secondi nati. Ma il problema non è sentire la gelosia, che è una emozione come tutte le altre e dunque in quanto tale non è né negativa né positiva, né buona né cattiva.  Il problema è negare, sminuire, non vedere, non permettergli di esprimere la gelosia (accettando le sue pretese di esclusività), questo si che disorienta tanto i vostri bambini…  dategli tempo dunque di elaborare il cambiamento e accorgersi che, nonostante le sue enormi paure iniziali, l’amore di mamma e papà per lui è sempre lo stesso.
Quali strategie pratiche e concrete  mettere in atto? Premettendo che ogni bambino è unico e irripetibile e non sono possibili generalizzazioni, vi raccontiamo delle strategie che sono state utili ad alcuni genitori con cui ci siamo confrontate.
Generalmente risulta abbastanza efficace la strategia di investire il figlio maggiore di un ruolo, fargli capire che nessuno gli ha rubato il posto in famiglia, ma che lui ora ne ha uno molto più importante, quello di “Fratello più grande”. Dargli un ruolo può ad esempio voler dire permettergli di partecipare all’accudimento del piccolo,
fare il  bagnetto , vestirlo eccetera. Renderlo partecipe potrebbe farlo sentire utile e valorizzato .

Non abbiate timore di occuparvi di entrambi i bambini contemporaneamente, è solo questione di organizzazione !!! Ad esempio mentre date da mangiare al piccolo potete intrattenervi a parlare con l’altro; o mentre fate il bagnetto al piccolo, potete organizzare il gioco del lavaggio della bambola per l’altro; così facendo gli farete capire che siete sempre con lui e che siete interessate a quello che fa.
 Molto importante per alcuni genitori è stato dedicare un po’di tempo durante la giornata solamente al fratello maggiore, permettendogli di farlo abituare con gradualità a condividere gli spazi e i tempi con il piccolino. Nel caso in cui i bambini devono condividere la  cameretta, è bene predisporre un angolo riservato solo al maggiore; se poi si coinvolge il più grande nella sistemazione e nella personalizzazione della camera, probabilmente gli risulterà più facile accettare questo ulteriore cambiamento.
Sono da evitare frasi del tipo: Non toccare il piccolo”, “comportati da grande, non fare i capricci” eccetera . Ricordiamoci sempre che sono bambini e che hanno bisogni e paure da bambini. E la paura più grande, ricordiamolo, è di perdere le attenzioni di mamma e papà e lo centralità che prima si aveva. Non stupitevi dunque se il bambino ha alcuni comportamenti tipici di quando era più piccolo, come ricominciare a succhiarsi il pollice, volere il biberon, parlare come un bimbo più piccolo o volersi mettere il pannolino. Permettetegli di farlo senza dirgli che è ora che diventi grande. Tenerlo in braccio come un bimbo piccolo o cullarlo, sono comportamenti che lo rassicurano molto.  Sapere, inoltre,  che qualche volta gli è concesso “essere un bambino piccolo” favorirà il processo di crescita e di elaborazione della novità, ritrovando presto la serenità.
Dott.ssa Ornella Cavalluzzi (Psicologa, Psicoterapeuta)
Dott.ssa Chiara Degli Esposti (Psicologa, Psicoterapeuta)
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